Uva di Troia

da | Ago 30, 2016

L’UVA DI TROIA
è un vitigno autoctono a bacca rossa dal grappolo medio compatto e dall’acino nero-bluastro di media grandezza con buccia pruinosa, spessa e consistente.
Si tratta di un vitigno con rese eccezionali storicamente utilizzato per dare struttura ai più rinomati vini nordici.
Nel bicchiere si presenta di un rosso rubino intenso con profondi riflessi violacei e di ottima consistenza.
L’olfatto è ricco di frutta rossa come le more, le ciliegie, le prugne, i fichi fioroni, sentori di spezie come il pepe nero e accenni di chiodi di garofano.
Al gusto è un vino secco, sostenuto da una buona base di alcol, abbastanza morbido per la componente tannica.
Vino strutturato, equilibrato e intenso con un piacevole ritorno fruttato. Si abbina perfettamente a primi piatti di sostanza e a secondi alla brace, ma anche a formaggi e salumi.

LE ORIGINI
Il nome Uva di Troia ha origini misteriose. Secondo la teoria più affascinante esso deriva proprio dalle epiche vicende della città antica descritta da Omero, si tratterebbe dunque di una vite portata sulle coste pugliesi da marinai greci oltre duemila anni or sono.
Secondo altri invece i natali a questo vino li ha dati la città albanese di Cruja e poi ha seguito il notevole flusso immigratorio nell’entroterra pugliese.
Altri ancora ritengono che provenga dalla regione galizio-catalana della Rioja facendo riferimento agli anni della dominazione spagnola in Puglia, in particolare al Governatorato (1745) della giurisdizione di Troia di Don Alfonso d’Avalos, originario della regione.
Don Alfonso decise di impiantare una varietà di vite proveniente dal suo paese d’origine e, in breve tempo, ne ottenne un vino prestigioso. Appare comunque probabile che l’origine del nome abbia a che fare con la città pugliese di Troia.

IL TERRITORIO
Conosciuto anche con i sinonimi di Nero di Troia, Barlettana, Tranese, Uva della Marina e Sumariello, è oggi diffuso soprattutto nelle zone della Daunia e delle Murge, tra la provincia di Foggia e Bari e in particolare nelle zone di Castel del Monte e Lucera.
Il vitigno Uva di Troia rientra nella produzione dei seguenti disciplinari DOC: Cacc’è mmitte di Lucera Doc (30-65%), Orta Nova Doc (30-40%), Rosso di Cerignola Doc (min. 55%), Rosso Barletta (min. 70%), Castel del Monte rosso (65%), Rosso Canosa (min. 65%).
Il Podere ONC 29 si trova nella frazione Tressanti, di Cerignola e nelle giornate limpide dai filari è possibile vedere il mare, l’Adriatico che troviamo tra i profumi del nostro vino grazie ad una costante brezza da est.

LA SALUTE

Il Nero di Troia non è speciale solo per le sue caratteristiche organolettiche, ma soprattutto per i suoi benefici per la salute. Si è infatti scoperto che questo vino è ricco di una sostanza di recente scoperta, il resveratrolo in grado di ottimizzare la circolazione del sangue per questo è nota anche come spazzino delle arterie contrastando il Colesterolo LDL, senza tralasciare la sua funzione anticancro dato che impedisce l’assorbimento degli estrogeni.
I componenti polifenici del vino (pigmento e tannini) con la loro azione antiossidante sono utilissimi all’organismo, specie dopo i pasti quando si producono i radicali liberi. Infatti durante il processo digestivo manca nell’organismo una sostenza idonea a combattere i radicali liberi e a sopperire a questa carenza utile è proprio il vino rossi e in primis il Nero di Troia che entra in azione con il suo potenziale antiossidante.

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